Sarà quel suo culone da ape o forse un’ insolito sex appeal
ma RS fu!
Cercammo qui e li su internet, avevamo un budget ristretto, massimo 1000€ per un rottame da rimettere in sesto di sana pianta.
Trovammo diversi annunci sui più noti siti, fino a che non
decidemmo per il rottame definitivo:
- Guarda…in tutta sincerità la moto è nuova nuova, ha solo
26000km! Silenziatore nuovo, pistone monofascia cambiato da poco. Fai benzina e
cammini.-
- Bah, sarà, ma a quel prezzo è troppo cara, ci accordiamo
per 800€!-
- Andata!-
Non andò proprio così ma fa lo stesso.
Arrivò il giorno del passaggio di proprietà e finalmente
portiammo la moto a casa!
Terrificante. Un cambio durissimo e un motore spompato come
non mai…
Avevamo già deciso comunque, di smontarla tutta per benino e
farle una messa a punto completa. Sostituire quello che c’era da sostituire e
modificare a poco a poco il modificabile…
Lo smontaggio, quantomeno nei nostri flash, avrebbe dovuto elevarci ad una conoscenza quantomeno basilare della meccanica della nostra moto.
Jeremy
Burges, approdato in Yamaha, fece smontare dalla sua squadra tutta la moto per
cercare di comprenderne il macchinoso funzionamento e per acquisire dimestichezza
con le varie parti meccaniche. C’era solo un problema, un inezia di poco conto.
Da piccolo adoravo smontare le cose, frullatori, rasoi elettrici di mio padre,
tostapane, ecc, ma vantavo una percentuale di successi di rimontaggio rasente l’1%.
Vite dopo vite, carena dopo carena, iniziamo a scoprire che
la moto probabilmente non veniva ne lavata ne manutenzionata da immemore tempo…
Così grazie ad un po' di intraprendeza smontammo tutto lo smontabile. Arrivati al motore decidemmo di “fare
noi”. Consultammo questa utilissima guida http://www.rs125.it/public/wiki/index.php?title=Rotax_122:_smontaggio
gentilmente realizzata da un utente del sito www.rs125.it, e iniziammo ad addentrarci nei
meandri del Rotax.